cos'è un pop up

Tutto sui pop-up: cosa sono, quante tipologie esistono, a cosa servono

In una perfetta strategia di web marketing, sapere cos’è un pop-up può divenire utile per ottenere nuovi utenti e clienti col proprio sito web o e-commerce. Anche perché tutti, almeno una volta nella vita navigando sul web, ci siamo trovati davanti ad un pop-up, diciamocelo! Questo in quanto si tratta di un metodo utilizzatissimo dalle aziende per trattenere i visitatori sul proprio sito e/o per convincerli ad acquistare un prodotto.
Ma cos’è un pop-up, dunque? Quante tipologie esistono? Vediamo.

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Cos’è un pop-up?

Immagina di navigare su un sito web qualsiasi. Ad un tratto, spunta fuori una piccola finestra che ti spinge a leggere un altro articolo, a guardare un altro prodotto o semplicemente a iscriverti alla newsletter. Ecco, quello è un pop-up. Dovendone dare una definizione, possiamo asserire che un pop-up è un metodo efficace che consiste nel pubblicizzare un prodotto, articolo o solo il proprio sito, catturando l’attenzione dell’utente e spingendolo a rimanere sul tuo portale e/o ad acquistare. Esistono tante tipologie di pop-up e tutte sono accomunate da un elemento unico: la call to action. Posto che tanti siti sono spesso colmi di pop-up e posto ancora che si tratta comunque di riquadri che spesso interrompono la navigazione, capita sovente che un pop-up possa annoiare o scocciare chi lo legge. Con una call to action efficace puoi, di contro, catturare l’attenzione del visitatore e sperare che questi vi clicchi su in poco tempo.

Quante tipologie di pop-up esistono?

Ci sono 5 tipologie di pop molto comuni. Eccole:

  • pop-up di entrata: appare appena entriamo sulla home di un sito. Spesso ha il compito di offrire un coupon oppure la semplice iscrizione alla newsletter. Non deve essere troppo invasivo, in quanto può infastidire facilmente un nuovo utente;
  • pop-up di uscita: ha lo scopo di intercettare l’utente prima che cambi pagina o esca dal sito. Questo pop-up traccia il movimento del mouse dei visitatori e si attiva quando questo sta per chiudere la pagina. Il suo obiettivo è trattenere ancora un po’ chi visita il sito;
  • pop-up a tempo: si attiva dopo un certo lasso di tempo in cui l’utente si trova in una pagina ma non compie alcuna azione. Ammettendo, ad esempio, che il nostro blog abbia un tempo medio di lettura di 5 minuti, se un utente rimane sul sito per il doppio del tempo, vuol dire solo due cose: l’utente ha lasciato aperto il nostro sito ma sta navigando altrove oppure questo è realmente interessato a ciò che abbiamo scritto e proposto. Va da sé che per inserire un pop-up a tempo è fondamentale analizzare il tempo medio di permanenza sul nostro sito, così da muoversi di conseguenza.
  • Click pop-up: si attiva quando l’utente interagisce col nostro sito (fa clic ad un articolo/prodotto, apre i commenti…);
  • Scroll pop-up: appare quando l’utente fa scroll ad una pagina o quando punta il mouse su un’icona. Ne va controllato l’uso in quanto non compare su uno specifico interesse o azione dell’utente.

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Cos’è un pop-up: come deve essere strutturato?

Un buon pop-up deve disporre di 4 elementi fondamentali: un buon titolo e sottotitolo, un’immagine accattivante, un’offerta dettagliata e soprattutto una call to action che spinga all’effettiva azione da parte dell’utente. Per quanto concerne il titolo, devi spiegare in ⅚ parole perché un utente dovrebbe rimanere sul tuo sito o cliccare sul pop-up. Per quanto riguarda l’immagine, dovrà essere di alta qualità, persuasiva ma sempre in linea col design del tuo portale. L’offerta che dovrai descrivere dovrà essere dettagliata ma non prolissa. Dunque, dovrai spiegare in modo accurato ma con frasi brevi cosa offri col tuo pop-up. In ultimo, la call to action richiederà un po’ più di tempo e di studio, in quanto sarà l’ago della della bilancia del successo del tuo pop-up. Questa dovrà apparire chiara e convincente il più possibile.

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